Dimora Paradiso
Simbolo Omega, cucciolo di leone, corna, arco, utero.
Fratelli An.
Genitori Nammu
Consorte Enki
Bambini Tutti gli esseri viventi sono suoi discendenti eccetto An e Nammu che sono rispettivamente il fratello e la madre.
Funzioni Dea protettrice del parto, Dea della fertilità, Dea Madre, Dea della terra, delle montagne e collin, Dea che genera la vita, Dea della creazione.
Nella mitologia sumera, Ninhursag era la dea della terra, la madre e una delle principali non chè antiche divinità sumere. Conosciuta anche come Nintu e talvolta identificato con Ki, era principalmente una dea della fertilità e delle colline/montagne sacre. Alcune fonti come degli inni del tempio la identificano come la "vera e grande signora del cielo", e i re sumeri sono stati "nutriti dal latte di Ninhursag."
E' una delle più antiche dee mesopotamiche, Ninhursag sia collegabile alle caratteristiche della divinità simili come Ki (terra) e di altri, e fu in seguito collegata alla dea della fertilità Inanna / Ishtar. Lei è nota per aver avuto templi a Eridu e Kish, e in altre località.

Lei è tipicamente raffigurata che indossa un copricapo cornuto e gonna a più livelli, spesso con casi di arco alle sue spalle, e non di rado porta una mazza o bacchetta sormontata da un motivo omega o da una sua derivazione, a volte accompagnata da un cucciolo di leone al guinzaglio. Lei è la protettrice di diversi governanti sumeri.
L'omega Ω sembra essere un utero stilizzato collegato al fatto di essere la Dea madre e del parto.
Miti e other
Enki e Ninhursag
Nella leggenda di Enki e Ninhursag, Ninhursag partorì una figlia da Enki chiamata Ninsar ("Lady verde"). Attraverso Enki, Ninsar, diede vita ad una figlia, Ninkurra. Ninkurra, a sua volta, partorì una figlia da Enki di nome Uttu. Enki allora fu perseguitato da Uttu, che era arrabbiata perché ad Enki non gli importava di lei. Uttu,chiese consgilio alla sua antenata (madre) Ninhursag che gli consiglio di seppelire il seme di Enki nella terra, così nacquero 8 piante (le prime piante sulla terra). Enki, vedendo le piante, le mangiò e si ammalò in otto organi del suo corpo. Ninhursag lo guarì, prendendo le piante nel suo corpo e dando vita a otto divinità: Abu, Nintulla (Nintul), Ninsutu, Ninkasi, Nanshe (Nazi), Azimua, Ninti, e Enshag (Enshagag) che divennero appunto ognuna la dea di un organo del corpo.
Testi di Creazione
- Allo stesso modo degli artigiani, Ninhursag (o Mami, Mama, Nintur a seconda dell'epoca e del luogo), impastò l'argilla per plasmare sette copie di sé stessa da porre alla sua sinistra (donne) e sette, invece, alla sua destra (uomini). Enunciando una serie di incantesimi animò le immagini. Le donne sumere la invocavano durante il parto in quanto protettrice delle nascite.
- Nei testi di creazione, Ninmah (un altro nome per Ninhursag) agisce come una osterica, mentre la dea madre Nammu rende diversi tipi di individui umani da grumi di argilla ad una festa data da Enki per celebrare la creazione del genere umano.
Cosmogonia (Nascita del cosmo)
In principio vi era il Mare Primordiale (Nammu), probabilmente mai creato, e quindi eterno. Dal Mare ebbe origine la Montagna Cosmica, che aveva per base gli strati più bassi della terra, e per cima la sommità del cielo. La Montagna era formata da Cielo e Terra, ancora uniti insieme e non distinti. Il Cielo, nella personificazione il dio An, e la Terra, nella personificazione la dea Ki, generarono il dio dell'Aria Enlil. A questo punto avvenne la separazione: An "tirò" il Cielo verso di sé, mentre Enlil "tirava" la Terra, sua madre.
Invocazione:
"Oh Ninhursag, Dea della fertilità,
Madre Terra di tutti gli esseri viventi,
Signora del Cielo, Dea delle montagne,
Maestosa Signora protrettrice dei parti e delle creature viventi,
Ti invoco in questa giornata per richiedere la tua presenza,
Invoco la tua potenza, la tua protezione, e la tua forza guerriera
per far si che chiunque osi ferirmi in qualche modo o che intereferisca nella mia felicità
venga fatto fuggire dalle tue corna e dal tua arco.
Giungi per donarmi la calma e la fermezza
per domare la potenza del leone affinchè
possa riuscire in ciò che voglio."
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