Questa è una piccola descrizione fornita da Wikipedia per i demoni della tradizione Giapponese chiamati Yokai, purtropo chi di voi nn supporta il Font giapponese vedraà degku strani caratteri al posto della scritta giapponese, per risolvere, scaricare da un sito internet il font per la scrittura giapponese.
Gli yōkai (妖怪, yōkai?) — da “yō”, “maleficio, fattucchieria” e da “kai”, “manifestazione inquietante”, nome talvolta traslitterato anche "youkai" o "yokai", traducibile con "apparizioni", "spiriti", o "demoni" — sono una classe di obake (お化け, obake?) o bakemono (化け物, bakemono?), creature della mitologia giapponese.
Caratteristice
Ci sono molte tipologie di yokai: si va dal malvagio oni (鬼, oni?) alle ingannatrici kitsune (狐, kitsune?) e alla signora della neve yuki-onna (雪女, yuki-onna?); alcuni posseggono parti animali e parti umane, ad esempio il kappa (河童, kappa?) e il tengu (天狗, tengu?). Gli yokai spesso hanno poteri soprannaturali; sono quasi sempre considerati pericolosi per gli esseri umani, e le loro azioni hanno ragioni oscure. Alcune storie moderne raccontano di yokai che si mescolano agli esseri umani, generando gli han'yo (半妖, o "mezzi-yōkai", han'yō?); nella tradizione solo le kitsune ne erano capaci.
Alcuni yōkai semplicemente evitano gli esseri umani, e abitano aree selvagge molto lontano dai centri abitati; altri invece scelgono di vivere vicino ad essi, attratti dal calore delle case o dai fuochi. Gli yokai sono tradizionalmente associati al fuoco, alla direzione nord-est, e all'estate, stagione nella quale il mondo degli spiriti è vicino a quello umano. Gli Yokai, come gli altri obake, sono spesso rappresentati con tratti tra il grottesco e il terrificante.
C'è un'ampia varietà di yokai nella mitologia giapponese: yokai è un termine vago che può arrivare a comprendere virtualmente tutti i mostri e gli esseri sovrannaturali, perfino creature della mitologia occidentale.
Yokai Animali
In Giappone, di molti animali si pensa che posseggano poteri magici: molti di questi sono henge (変化, henge?), mutaforma, che spesso assumono sembianze umane, generalmente al fine di giocare brutti tiri agli esseri umani. In molti casi la trasformazione da animale a yōkai avviene quando raggiungono un'età veneranda, mentre a volte la figura mitologica si è discostata notevolmente dall'animale reale (è il caso del baku e del mujina), e in altri reca solo alcune caratteristiche residue dell'animale originario (è il caso del tengu).
Tra i più noti esempi di yōkai animali citiamo i seguenti, in ordine alfabetico:
Bakeneko (化け猫, Bakeneko?) e Nekomata (猫又, Nekomata?), gatto
Baku (獏, Baku?), tapiro
Kitsune (狐, Kitsune?), volpe
Mujina (貉, 狢, Mujina?), tasso
Tanuki (狸, Tanuki?), cane procione
Tengu (天狗, Tengu?), uccello (o mezzo uomo, mezzo uccello) per lo più corvo
Tsuchigumo (土蜘蛛, Tsuchigumo?), ragno
Il cane (犬, inu?), poteva invece diventare un kami — per la precisione uno shikigami (式神, shikigami?) — ed era chiamato Inugami (犬神, Inugami?). Inoltre l'ormai estinto lupo grigio del Giappone (狼, Ōkami?) era considerato un messaggero dei kami della montagna
Yokai umanoidi
Molti yōkai erano inizialmente esseri umani, trasformati in qualcosa di grottesco e orrendo spesso da qualche stato emotivo; la futakuchi-onna (二口女, futakuchi-onna?), "donna con due bocche", per esempio, ha una bocca in più dietro la testa, su cui i capelli fungono da tentacoli: questa trasformazione è generalmente causata dall'ossessione per il proprio aspetto fisico. Altri esempi di trasformazioni di umani o di yokai umanoidi sono i rokuro-kubi (ろくろ首, rokuro-kubi?), umani il cui collo si allunga durante la notte).
Yokai Oggetti
Un'altra classe di yokai sono gli tsukumogami, oggetti di uso comune che prendono vita dopo cento anni; il più famoso, considerato un mostro non speventoso, è il karakasa, generalmente rappresentato come un parasole con un occhio solo e un piede calzato in un geta (sandalo tipico giapponese) al posto del manico. Altri esempi sono i bakezōri (sandali di paglia), kameosa (otri di sake), e Morinji-no-kama (teiere).
Altri yokai
Ci sono altri yokai che non rientrano in nessuna delle precedenti categorie; ad esempio gli amikiri, creature che esistono al solo scopo di forare le zanzariere.
Yokai nella cultura popolare
Molti yokai sono presenti nella tradizione, nella letteratura e nelle rappresentazioni artistiche ispirate alla tradizione, in particolare manga/anime e horror giapponesi. L'uomo che più ha contribuito al recupero degli yōkai nell'immaginazione popolare giapponese è Shigeru Mizuki, mangaka autore di Ge Ge Ge no Kitaro e Sanpei no Kappa, del quale solo pochi lavori sono stati tradotti in altre lingue.
Nella serie Harry Potter, kappa e simili creature hanno parti minori.
La novella di Tom Robbins Villa Incognito vede un tanuki come protagonista.
Il protagonista del manga/anime InuYasha è un han'yō (o mezzo-yokai) e nell'opera sono presenti molti altri yōkai tradizionali e non.
Due dei quattro protagonisti del manga/anime Saiyuki sono yokai, mentre un terzo è un han'yō.
Molti yokai sono presenti nel film Principessa Mononoke.
Il manga Gantz, in una delle sue missioni, pone come avversari un vastissimo numero di figure yokai. L'autore, Hiroya Oku, pare prenda spesso spunto dalla mitologia giapponese nella creazione di bizzarre creature.
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