lunedì 22 settembre 2014

Pratica dell'Evocazione

La spettacolarità dell'Evocazione (chiamata all'esterno) rispetto all'Invocazione (chiamata all'interno) è indiscutibile per coloro i quali non riescono a cogliere la grandezza della seconda rispetto alla prima, preferendo i risultati "tangibili" che la prima produce. Ma non voglio qui fare una disquisizione sulle due pratiche ma illustrare un metodo pratico per riuscire nella prima.Riuscire in un'evocazione non è semplice. L'uomo vive in una sua condizione di equilibrio apparente che difficilmente vuole essere fatto oscillare tramite l'evocazione (facendo un paragone un pò virulento, è come l'immagine dello sterco secco che inizia a produrre il suo caratteristico odore se lo muovi... ed ovviamente questo all'ego non piace)... l'Evocazione è la "chiamata all'esterno" o la "chiamata esterna" (a seconda del livello di comprensione del praticante) dove nel primo caso la persona conosce la natura del Demone che sta chiamando, ne ha compreso il Sigillo come Segno, il Nome come Mantra, l'Apparenza come Forma.  Nel secondo caso la persona si illude di avere un rapporto con qualcosa di esterno a noi, dando potere ad un aspetto disarmonico del suo ego, che per lui diventerà reale e disequilibrante tanto all'interno quanto all'esterno (o meglio, alle percezioni che il mago ha di interno e d esterno).
Conoscendo questi rischi, l'ego difficilmente permetterà un rituale di questo tipo, quindi bisogna scavalcarlo... l'unico modo che abbiamo per farlo è la Volontà (non a caso il Mago è spesso chiamato la "Colonna di Volontà" all'interno del Cerchio, o dell'Occhio).
Risulta quindi evidente come tutte le pratiche medievali di preparazione al rituale goetico assumano un'importanza fondamentale, poiché attraverso varie pratiche di preparazione al rituale (digiuni, meditazioni, conoscenza del demone, visualizzazione del sigillo,...) la nostra Volontà entra in sintonia con il nostro desiderio, permettendogli di realizzarsi e di riuscire nell'evocazione. Una persona con una volontà debole è poco incline a questi rituali e generalmente è poco incline alla magia.
Quindi, a seconda dei propri limiti e della propria auto-conoscenza di Sé, si consiglia, prima di ogni evocazione, un periodo di training al rituale, che può variare da poche ore (in casi già più avanzati) fino a diversi giorni (per un'evocazione feci una preparazione di un mese, poiché era anche un modo per testare se avevo davvero la Volontà di fare quel rituale).
Ecco allora che in base a quanto pensiamo di dover combattere col nostro ego, potremmo affrontare una preparazione che riguarda digiuni, astinenza sessuale (non solo a livello fisico, anche a livello mentale), concentrazione sul demone, informarsi sul demone... la cosa fondamentale della preparazione è il riuscire a dedicare ogni singolo istante della propria giornata a quel demone ed al rituale che si sta per svolgere. Questo si fa per due fondamentali motivi:
- si entra in sintonia con l'energia del demone già da prima dell'inizio del rituale, in modo da aver già creato un ponte per la chiamata del demone;
- si accumula energia da usare durante il rituale per mantenere il collegamento attivo e vibrante.
Infatti, decidere con volontà di astenersi dal mangiare, o di fare sesso, o di dedicare la propria giornata al demone, comporta una concentrazione che permette di concentrare energia, che verrà poi liberata durante il rituale.
Molto utili, a livello di preparazione, sono anche sedute di meditazione mantenendo il sigillo del demone o fra le proprie mani o sotto le natiche (anche se ho sempre preferito la prima ipotesi). In questo modo, si inizia a far entrare in sintonia con le nostre energie il Sigillo (chiave e porta attraverso cui il demone potrà essere evocato), e viceversa otterremo che l'equilibrio interno cominci già a smuoversi per permettere l'evocazione (ovvero la predominanza del demone all'interno che si manifesterà all'esterno).
Non c'è bisogno di specificare oltre le pratiche da svolgere come preparazione, ognuno deve trovare quelle che per lui funzionano meglio... c'è chi decide di correre fino allo sfinimento dedicando la sua fatica al demone, c'è chi preferisce i digiuni di cibo ed acqua, c'è chi preferisce l'astinenza sessuale, c'è chi applica più cose contemporaneamente... ad ognuno il suo metodo...
Per il rituale evocatorio, non c'è molto da dire in Sé stesso.
E' un rituale più o meno standard che prevede i seguenti passi:
- Purificazione dello spazio rituale (esterno ed interno);
- creazione del cerchio;
- chiamata degli elementi;
- chiamata del demone;
- congressus col demone (ovvero il vero e proprio dialogo);
- congedo del demone (offerta);
- chiusura del rituale;

La purificazione è standard, è una pulizia fisica e mentale. E' una Purificazione, ovvero un'Azione che serve a Purificare, a rendere puro e deve essere fatta con tale scopo ed intenzione.
Il cerchio è l'unica nota dolente di questo rituale. Si può procedere in diversi modi ma molti preferiscono che il triangolo sia esterno al cerchio... sinceramente lo preferisco interno, per permettere al demone l'interazione col mago (ed il successivo, e più semplice, riassorbimento del demone)... ma molti neanche lo pensano il triangolo, quindi lasciano semplicemente che il demone si manifesti all'interno del cerchio.
La chiamata degli elementi generalmente si svolge con il coltello in mano (poiché bisogna separare l'Uno nel Quattro) e, a discapito di quanto molti pensano, non è standard. Non necessariamente le associazioni sono:
- Fuoco-Sud, Acqua-Ovest, Terra-Nord, Aria-Est.
Essendo un'evocazione bisogna considerare che stiamo chiamando un demone dall'interno all'esterno, e quindi dobbiamo far specchiare l'esterno con l'interno. In questo caso, analizzando il nostro corpo, noteremo come avremo a nord (Testa) la Mente, i Pensieri, quindi Aria. A Sud (Piedi) la Stabilità della Forma, la Terra. Bisogna poi considerare se il Mago è rivolto verso Nord o verso Sud, se quindi vuole una manifestazione sottile ma più compenetrante, o più concreta e tangibile fisicamente. Per la prima il mago sarà rivolto verso Nord (Aria), avrà quindi a Sinistra (Ovest) l'Acqua ed a Destra (Est) il Fuoco. Per la seconda il mago sarà rivolto verso Sud (Terra), avrà quindi a Sinistra (Est) l'Acqua ed a Destra (Ovest) il Fuoco. Ovviamente queste sono le associazioni più semplici che il mago può fare, e non tengono in considerazione altri fattori (come ad esempio la corrispondenza elementale del demone, o il fatto che si possa decidere di rivolgersi anche ad Est o ad Ovest). Con la pratica, l'esperienza e la conoscenza adatta, il mago troverà per ogni rituale la combinazione perfetta degli elementi in base al demone che deciderà di evocare.
Ovviamente, a seconda che ci si rivolga a Sud o a Nord si sceglierà di orientare l'altare verso la direzione scelta.
A questo punto arriva la chiamata del demone.
Come detto in precedenza, il Nome del demone è il mantra per evocarlo, ed il Sigillo è la chiave e la porta che devono essere usate per la comunicazione col demone. Si accenderà quindi un incenso adatto (varia a seconda delle corrispondenze planetarie del demone... in caso non le si conosca si può sostituire il tutto con l'incenso Storace, che è l'incenso nero, quello usato anche dai preti durante le funzioni religiose) e si accenda una candela votiva (anche in questo caso il colore varia in base al demone... si può tranquillamente sostituire però con una qualsiasi candela nera).
Attraverso la ripetizione del mantra si devono concentrare le nostre energie sul sigillo, che col tempo inizierà a brillare e ad emettere luce (per chi ha una visione astrale abbastanza sviluppata). Si deve continuare fino alla manifestazione del demone che può avvenire nei modi più svariati a seconda della nostra capacità di percepire la loro presenza (tremolii lungo il corpo, freddo o caldo improvviso, scariche elettriche lungo la schiena, questo per chi ha una percezione ancora non molto sviluppata... nei casi migliori si sentirà la sua voce, lo si vedrà apparire nei fumi dell'incenso, o apparirà proprio in astrale di fronte a noi)...
C'è poi il Congressus, ovvero il dialogo col demone. Ognuno sia abbastanza intelligente e cosciente da gestirlo come meglio crede.
Infine si congeda il demone con un'offerta. Si beve alla sua salute e si mangia alla sua salute, vino e cibarie di vario tipo. Ovviamente, non si consumerà tutta la libagione, ma se ne lascerà una parte sull'altare, la parte che appunto dovrà consumare il demone... non aspettatevi ovviamente che il vino o le cibarie spariscano, è un gesto simbolico, il demone non ha bisogno di nutrirsi... solo una volta il vino evaporò...
Si chiude quindi il rituale con il silenzio, consapevoli che probabilmente il demone si manifesterà nei sogni (sempre che non siate già riusciti ad ottenere un dialogo proficuo con lui durante il rituale).


Fonte
http://eccessodisilenzio.forumfree.it/?t=58514483

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